martedì 23 dicembre 2008

Giocare con l'arte

Vi segnalo un test sul sito de "La Stampa".
E' un gioco che misura la capacità di riconoscere solo da alcuni particolari quadri famosi.
Lascio il link:

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/arte/gioco/artest/default.asp

Buon divertimento!

Crocifisso di Michelangelo: il problema della attribuzione


In questi giorni si parla di un crocifisso ligneo attribuito a un giovanissimo Michelangelo, comprato dallo Stato italiano per 3 milioni e 250 mila euro.
Sono stati fatti apprezzamenti da molti studiosi, politici, ecclesiastici. Ma l'entusiasmo sarebbe stato il medesimo se l'opera fosse stata realizzata da un giovane apprendista qualunque, molto dotato ma sconosciuto?


Lascio 2 link:


(Presentazione del crocifisso e studi condotti)



(L'immagine è tratta dal sito del MIBAC)

sabato 20 dicembre 2008

Sacro Monte di Varallo Sesia (VC)


Sacro Monte: nuova Gerusalemme, rappresentazione teatrale, o museo a cielo aperto?
Tempo fa, con un collega dell'Università, parlavamo del Sacro Monte di Varallo Sesia in merito alla possibile musealizzazione delle opere. Eravamo d'accordo nel sostenere l'impossibilità di mettere in delle sale le 45 cappelle! E allora, il Sacro Monte si può considerare un museo sui generis?
(nella foto di Michela Capris la cappella 33 "ECCE HOMO")

"Battaglie senza eroi. I beni culturali tra istituzioni e profitto"

"Battaglie senza eroi. I beni culturali tra istituzioni e profitto", volume di Salvatore Settis edito da Electa, è una raccolta di interventi del Professore su gestione, tutela e politica dei Beni Culturali in Italia.
Vorrei porporvi parte di un'intervista di Umberto Allemandi a Settis, già pubblicata in "Il Giornale dell'Arte", novembre 2002, p.1, con seguito alle pp. 8-10.

Umberto Allemandi:"Come giudica la formazione dei giovani di oggi in Italia?"
Salvatore Settis:"Tralasciando le mie preoccupazioni generali, ho delle preoccupazioni specifiche che riguardano in particolare la storia dell'arte e riguardano l'Italia, ma non solo. Negli ultimi anni si sta infatti assistendo alla progressiva separazione della cultura figurativa da tutto il resto, dalla cultura storica, letteraria e filosofica, come se per studiare storia dell'arte bastasse sapere solo la storia dell'arte. E' quanto avviene nella generalità delle 3800 università americane che sono di solito di basso livello [...] e che sfornano storici dell'arte medievale che non sanno il latino e guardando un'immagine con la scritta 'Ave Maria' non capiscono cosa significa, o ancora archeologi che non sanno il greco. Questo processo di degrado della cultura è generalizzato e a mio parere straordinariamente rischioso. Ma a questo processo se ne aggiunge un altro che è quello della specializzazione per periodi cronologici sempre più ristretti. [...] L'attuale tendenza degli studi è di specializzarsi su un artista o su un secolo, al massimo due; la mancanza di persone che abbiano uno sguardo più ampio porta conseguenze negative [...] Purtoppo sta aumegntando il numero delle persone che hanno questo doppio limite: lo specifico della storia dell'arte e lo specifico del 'periodo di competenza'. Questo è un processo molto negativo e in Italia, dove temo si vada generalizzando, ha assunto una forma molto più pericolosa perchè si è travestito da progresso."
U.A.:" Che cosa pensa dei corsi di laurea in Beni Culturali?"
S.S.:"Fanno parte dello stesso processo di degrado e si basano sull'assunto assurdo che i beni culturali costituiscono un dominio separato. Questa è una delle eggiori sciocchezze che si possano inventare, è una cosa per cui basta fermarsi e chiudere gli occhi trenta secondi per capire che è di una abissale stupidità. L'Odissea e la Divina Commedia non sono beni culturali? Con la sciagurata istituzione dei corsi di laurea in Beni Culturali si è creata ina storia dell'arte che non esiste, tendenzialmente senza la storia, la letteratura ec. Nel concreto cosa sta succedendo? I corsi di laurea in Beni Culturali istituiti in Itlia in generale prevedono esami di storia dell'arte, quelche esame di management dei musei o cose di questo genere, poca storia, poca letteratura, niente filologia: insomma si arriva a un impoverimento della storia dell'arte clamoroso."

E poi l'intervista continua.
La domanda che ha fatto Allemandi la ripropongo ai lettori: cosa pensate dei corsi di laurea in Beni Culturali?